Donne D’Autore: vi racconto Elena Mora


Elena Mora / giovedì, Ottobre 2nd, 2014
Giornalista, scrittrice, caporedattore di Diva e Donna: Elena Mora ci racconta la sua esperienza di Donna d'Autore
Giornalista, scrittrice, caporedattore di Diva e Donna: Elena Mora ci racconta la sua esperienza di Donna d’Autore

Inauguro il mese di ottobre, solitamente dedicato alle donne, alla prevenzione contro il cancro al seno, con un personaggio femminile davvero interessante:

Elena Mora, giornalista e scrittrice a vario titolo, nonchè Caporedattore di uno dei settimanali più amati:  Diva e Donna per Cairo.

In qualità di Donna d’Autore, mi aiuta a riflettere su alcune delle problematiche più sentite, tuffandoci a ritroso nel tempo, tra i sapori perduti, alla scoperta della…sua ricetta per la felicità. Incitandoci “a lavorare sulla nostra autostima”…

Il caffè del pentolino che si beveva in grandi tazze intingendo fette di pane; il baccalà che si comprava rigorosamente il venerdì al mercato; la polenta del nonno cotta per ore nel paiolo di rame. Un libro sul filo della memoria per gustare ancora i sapori irripetibili di un tempo.
Il caffè del pentolino che si beveva in grandi tazze intingendo fette di pane; il baccalà che si comprava rigorosamente il venerdì al mercato; la polenta del nonno cotta per ore nel paiolo di rame.
Un libro sul filo della memoria per gustare ancora i sapori irripetibili di un tempo. Elena e Alberto Mora sono due fratelli piemontesi nati alla metà degli anni Cinquanta; lei scrive, lui colleziona ricordi. E un giorno, quasi per gioco, hanno provato a mettere insieme le due cose. Questo libro è il risultato. Insieme hanno già firmato il Dizionario dei giochi perduti (Cairo, 2012).

 

F.F.Da professionista ed appassionata quale sei, scrivi di “tutto”. Ora, però, sta per arrivare forse la prova più difficile, spiegare in un dizionario, i sapori perduti. La tua ricetta per la felicità…
Sono l’amicizia e gli affetti, che spesso coincidono. Nessuna ricetta riesce senza la giusta dose di sentimento: e la ricerca dei sapori perduti che con mio fratello Alberto ho fatto nel libro “Dizionario dei sapori perduti” è proprio un percorso a ritroso nei tempi in cui non si usava la parola pranzo senza intendere di famiglia.

F.F.Sei caporedattrice di una delle riviste femminili più amate: quanto ti senti diva e quanto viceversa donna?
Diva e donna è come le sue lettrici, come sono un po’ io: curiosa e attenta a quello che accade, ma anche con la voglia di prendersi ogni tanto un momento di leggerezza e relax.

F.F.Partecipare ad una campagna di sensibilizzazione rosa lascia ancora l’amaro in bocca. Nel 2014, sono ancora troppe le donne costrette a tacere, abusate a vairo livello, anche quello economico. Una tua proposta in merito, in qualità di donna d’autore…
Tema difficile, difficilissimo e duro: ho avuto amiche, persone di talento, professioniste, finite nel tunnel della violenza domestica, che magari non avevano il coraggio di dirlo. Bisogna lavorare sull’autostima femminile: tutto parte da lì.

F.F.Una confidenza tra addette ai lavori: pensi che gli uomini si sentano spaventati o perlomeno allarmati dal nostro potere letterario? Istruzioni per l’uso da parte di aun donna che è riuscita ad affermarsi in un mondo dove la competizione sta diventando esasperata.
Le donne con le parole sono sempre state più brave: le bambine imparano a parlare prima, leggono di più e secondo me, diciamolo, scrivono meglio. cerco sempre di fare network con le amiche che scrivono o si impegnano. Secondo me è una delle cose più importanti

F.F.Hai firmato anche dei cartoni animati per Rai fiction in qualità di autrice: nella guerra di maschi contro femmine che, ultimamente, pare rinnescarsi con una sempre maggiore crudeltà, come possiamo salvare i bambini? I tuoi consigli di donna manager- mamma e moglie.
Ho una figlia femmina e sono orgogliosa della donna che è oggi: ma essere madre è l’unico mestiere impossibile, in cui non si possono dare consigli, solo condividere esperienze.

Federica Ferretti